Redazione Online
Ospitiamo l'intervento del coordinatore di Futuro e libertà, l'avvocato Fabrizio Falvo, sulla chiusura dell'ospedale di Rogliano che sta creando non pochi disagi e congestionando ulteriormente il pronto soccorso di Cosenza.
COSENZA | Come è noto l’ospedale di Rogliano è stato definitivamente dismesso dai nostri governanti regionali, che hanno completato il percorso intrapreso con la chiusura del reparto di chirurgia, condotto dal prof. Galasso, avvenuto prima del piano di rientro attuato dall’attuale Giunta Scopelliti. Il piano di rientro regionale prevedeva la conversione in Capt, con conseguente uscita dall'Azienda Ospedaliera ed il passaggio alla azienda territoriale, con prestazioni esclusivamente ambulatoriali, che però erano già nella disponibilità del territorio roglianese e del Savuto. La Giunta regionale ed il direttore dell'azienda ospedaliera, il reggino dott. Gangemi, decisero di trasformare il «Santa Barbara» in un Day Surgery aziendale, con reparti di riabilitazione a lunga degenza (ancora non operativi), concessi come «risarcimento» per la chiusura del pronto soccorso, purtroppo divenuta esecutiva nell'immediatezza.
Lunedì 15 ottobre il dott. Gangemi ha deciso di chiudere il Ppi,e gli oltre 25 mila cittadini del Savuto venivano depauperati del diritto di avere un punto di primo intervento nel loro territorio, costretti a recarsi al pronto soccorso dell'Ospedale dell'Annunziata di Cosenza, e contribuendo alle file chilometriche di coloro che necessitano di cure mediche.
Chiediamo a Gangemi e Scopelliti di farsi carico di tale drammatica problematica che, oltre a privare i cittadini di una parte importante del territorio provinciale, quale è il Savuto, di un punto di immediato intervento e cioè di un piccolo pronto soccorso, aggrava la situazione già drammatica del pronto soccorso di Cosenza.
Mercoledì 24 ottobre 2012
© Riproduzione riservata
1372 visualizzazioni